Ieri sono stati aperti i negoziati per l'adesione dell'Islanda all'Unione europea. La domanda di Reykjavik è stata depositata nel luglio del 2009, qualche tempo dopo la crisi finanziaria che ha devastato il Paese. Da allora la Commissione sembra piuttosto interessata a far avanzare il dossier, anche se i problemi che allontanano l'isola dall'Ue persistono e che i sondaggi non danno gli islandesi come euro-entusiasti. Continua a leggere.
Giudizio Universale da rivista è diventato un sito Internet. Ma continua a recensire tutto. Questa settimana ospita una recensione sulla mostra che la fondazione Cartier per l'Art Contemporaine di Parigi ha dedicato al regista giapponese Takeshi Kitano.
Nell'ambiente dei geek europei si discute l'opportunità di azioni comuni a seguito alla chiusura di alcuni fra i più seguiti blog di affari europei: un blog collettivo o maggiori tools (2.0) di interconnessione? Continua a leggere.
Per quelli che ancora non lo conoscono il Premio Sakharov è reso ogni anno dal Parlamento europeo a delle personalità o a delle associazioni che difendono la libertà di pensiero e di espressione. Creato nel 1988 è stato assegnato, per esempio, a Nelson Mandela, al leader dell'opposizione russa Alexander Milinkevitch o al dissidente cinese Hu Jia. Per il 2010 qualcuno ha proposto il leader olandese xenofobo Geert Wilders. Continua a leggere.
Oggi gran parte dei media italiani scioperano, accogliendo l'invito della Federazione Nazionale della Stampa contro il decreto sulle intercettazioni. Alcuni non scioperano perché non non sono d'accordo con la forma dello sciopero o con la totale opposizione alla legge (Libero, Il Giornale, Il Foglio, Il Riformista), altri non sciopereranno sulla base del principio secondo cui ci vuole più informazione, non silenzio, in un caso come questo. Altro argomento ancora: che valore ha il silenzio oggi e che significato ha lo sciopero? Silenzio di cosa? Dei giornali in edicola e dei siti Internet? Dei blog e dei forum? Delle pagine Facebook e dei conti Twitter? Se si aggiorna il proprio status Facebook vale lo sciopero, ma se lo si fa con quello del proprio giornale no? Continua a leggere.
Il divieto del burqa in Spagna è una iniziativa elettorale con sfumature xenofobe, piuttosto che un atto per difendere la dignità della donna. Contrariamente a quanto accade in Francia o in Belgio, il dibattito spagnolo non è stato preceduto da quello sull'identità nazionale. La posizione di Fernando Navarro Sordo spiegata durante il suo intervento a France24. Continua a leggere.
Mercoledì 7 luglio, Fernando Navarro Sordo di Europa451 parteciperà alla trasmissione Focus del canale internazionale francese France24 per parlare della polemica sul divieto del burqa che sta infiammando la Spagna, sullo sfondo delle elezioni catalane e dell'aumento di visibilità dell'estrema destra.
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