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I dossier di Europa451La rivolta tunisina: #Sidibouzid e #Tunisia
Foto: halmustafa.tumblr.com/
Un giovane di Sidi Bouzid, Mohamed Bouaziz, si è dato fuoco il 17 dicembre scorso davanti alla Prefettura come gesto di protesta. Da oltre due settimane la Tunisia è infiammata dalle proteste nate per ragioni sociali e che ora chiedono più apertura democratica.
Di fronte al silenzio dei media ufficiali i manifestanti hanno usato i social network (soprattutto Facebook) per comunicare e, in risposta, la polizia ha iniziato un vero attacco informatico. Blogger arrestati, conti bloccati, siti oscurati: è la guerra contro quello che i manifestanti chiamano"Ammar", l'apparato di censura dello Stato. Il 14 gennaio Ben Ali ha lasciato il Paese e le elezioni, le prime libere, sono state indette per il 23 ottobre 2011. Da qui uscirà un gruppo che scriverà la Costituzione della Tunisia libera. Per seguire la protesta e le informazioni su Twitter usa gli ashtag: #Sidibouzid e #Tunisia I nostri articoli: Mancano mille tunisini all'appello Persepolis non passa in Tunisia Ue: 110 milioni di euro alla Tunisia Tunisia: la censura riparte dal porno Il processo a Ben Ali è prematuro? Il rumore degli estremisti in Tunisia Tunisia: la censura sul Web Tunisia: il Paese in rivolta contro la crisi e la dittatura Up‐date Tunisia: ancora morti negli scontri Almeno 50 morti negli scontri in Tunisia La rivoluzione tunisina in un cortometraggio La Tunisia richiama i suoi riservisti I love Tunisia: una campagna per rilanciare il Turismo Ancora violenze nella Tunisia del dopo Rivoluzione Il rumore degli estremisti in Tunisia Hadopi: cos'è e come funzionaCreata nel maggio del 2009 dal Governo francese, l'Hadopi, la legge che favorisce la diffusione e la protezione della creazione su Internet (Loi favorisant la diffusion et la protection de la création sur Internet), ha dato anche il nome all'autorità che si occupa, appunto, della protezione del copyright e della regolazione del controllo degli accessi alla Rete. Cos'è? Come funziona? Da quando è operativa?
I nostri articoli sull'argomento: Cos'è e come funziona l'Hadopi Francia: parte l'Hadopi, ma un provider fa ostruzione Francia: il decreto "anti-Free" è arrivato Hadopi: arriva il programma "anti-download" Hadopi: un bilancio Hadopi: parte la campagna di comunicazione Cos'è l'Acta?Acta significa Anti-Counterfeiting Trade Agreement, accordo commerciale anti contraffazione. L'inizio delle trattative risale al 2007 e coinvolge 13 paesi, tra cui l'Unione europea. Il tutto in totale confidenzialità. L'accordo è una sorta di coalizione internazionale destinata a combattere le violazioni del diritto d'autore e sulla proprietà intellettuale. Si parlava, per le prive versioni, addirittura della possibilità di ispezionare gli hard disk, i telefoni e i lettori Mp3 delle persone in viaggio, e di limitazioni all'accesso Internet in seguito alle violazioni riguardanti il download. Si teme, anche, una restrizione alla circolazione dei farmaci generici in seguito a restrizioni sui brevetti.
I nostri articoli sull'argomento Cos'è l'Acta Il Rapporto Gallo al Parlamento europeo: l'ombra dell'Acta sull'Ue Il testo dell'Acta pubblicato Per il Parlamento europeo l'Acta è un passo nella giusta direzione Il Parlamento europeo annuncia che potrebbe bloccare l'Acta L'Europa a cui non piace il burqaFoto: the|G|™
Il Parlamento francese ha adottato, martedì 14 settembre scorso, un provvedimento che vieta il velo integrale in tutti gli spazi pubblici.
La Francia è stata quindi la prima ad arrivare al divieto. Ma non è l'unica: il Belgio ha approvato una legge simile nell'aprile scorso (non passata a causa dello scioglimento delle Camere) e il soggetto è in discussione anche in Spagna. Tutti, unanimi, a dire "no" al velo integrale, in nome della sicurezza. La finanza islamica arriva in Francia: a fumetti Legge anti-burqa in Francia: l'applicazione Francia: vietato l'ingresso a una madre con il velo a scuola Francia: gli animalisti contro la macellazione rituale Francia: il dibattito su Islam e laicità lanciato dal governo Francia: una gonna troppo lunga e sei espulsa da scuola Burqa e minishort: la provocazione di Niqabitch in Francia Danimarca: Topless per integrare gli immigrati La Francia vieta il burqa: «È contrario ai principi repubblicani» Divieto del burqa in Spagna: una questione di elezioni Burqa: anche la Spagna verso la laicità di Stato Belgio: e poi dicono "un Paese in crisi" Fátima Mohamed Kaddur: «Il Partito popolare spagnolo mi ha usata come simbolo di integrazione» Scheda: Cos'è la laicità in Francia La Rete è un diritto?Internet è un diritto costituzionale? È un diritto fondamentale? O lo l'accesso a un Internet? La questione è la diffusione della banda larga o l'aggiunta legislativa? Leggi il nostro dossier.
Articolo 21-bis della Costituzione Tutti hanno eguale diritto di accedere alla Rete Internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale. Questa la proposta del giurista Stefano Rodotà all'Internet Governance Forum di Roma del 29 novembre. La discussione è aperta: se la Rete diventa un diritto Costituzionale (e fondamentale?) questo implica che la Rete sia Neutrale. Alcuni appunti di riflessione. I nostri articoli sull'argomento Cosa significa Net Neutrality? Net Neutrality in Europa: i risultati della consultazione pubblica Per il Parlamento europeo l'Acta è un passo nella giusta direzione Internet: ancora forte il divario tra Nord e Sud Europa Francia: il decreto "anti-Free" è arrivato Hadopi: arriva il software anti-download Francia: parte l'Hadopi, ma un provider fa ostruzione Parlamento europeo: approvato il Rapporto Gallo Il Rapporto Gallo al Parlamento europeo: l'ombra dell'Acta sull'UE L'Internet a banda larga: un diritto fondamentale (in Francia) La neutralità della rete arriva in Europa Acta: ecco il testo pubblicato Europa451 al Forum China-Europa Usa: una proposta di legge per spegnere Internet (in caso di emergenza) Commotion: Internet senza fili, anonimo e criptato E-g8: per un Internet civilizzato Ue: una proposta per una Shengen virtuale? Respect my Net: un sito denuncia le violazioni alla Neutralità della Rete Anche l'Olanda è in crisiNel febbraio scorso il Governo di coalizione olandese retto dal cristiano-democratico Jan Peter Balkenende è caduto. E il nove giugno il Paese si recherà alle elezioni anticipate. Ma tutto un modello sembra in crisi: nel Paese della tolleranza le leggi sull'immigrazione sono tra le più rigide in Europa e il Partito xenofobo di Geert Wilders, benché in discesa nei sondaggi, continua a ottenere ottimi risultati; la legge sulla prostituzione attualmente discussa è a rischio restrizioni e il consumo di droghe leggere anche. Che succede ai Paesi Bassi?
Olanda: la prostituzione "quasi" legale Olanda: e gli uomini (politici) scelgono la famiglia Immigrazione: «L'Olanda non è un Paese tollerante» Elezioni in Olanda: «Si decide il voto come tra birra e vino» Olanda: fate le elezioni, non la guerra! Belgio: e poi dicono un Paese in crisi«Oh, my God!» è la risposta che il corrispondente a Bruxelles del Times ha dato ad un giornalista dell'olandese Volkskrant che gli ha chiesto come spiegava ai lettori americani la questione di Bhv. Era il 2005. Cinque anni dopo la situazione non è cambiata. Il tutto è nato (facile a dire, quasi impossibile da spiegare) da una sigla bizzarra: Bhv. Bruxelles-Hal-Vilvorde è una provincia e una circoscrizione elettorale belga che riunisce 19 municipalità della regione di Bruxelles-capitale e 35 comuni del Brabante fiammingo. Su questa questione i Governi cadono, i belgi si infervorano, il Paese rischia di spaccarsi.
Crisi belga: una questione linguistica Belgio: e poi dicono un Paese in crisi Crisi in Belgio: adotta un fiammingo Elezioni europee: tempo di riforma?(Parlamento europeo/NOleari)
Uno dei punti sui cui la Presidenza spagnola dell’Ue deve investire maggiormente è la riforma elettorale. Tra le piste esplorate, quella di una circoscrizione europea comune, la riduzione da 4 a due i giorni di scrutinio e l'abbassamento dell'età elettorale. Ciononostante sono numerose le proposte di riforma elettorale che sono morte prima di vedere la luce. Soprattutto la molto discussa eliminazione delle circoscrizioni uniche nazionali.
Elezioni europee: perdere la verginità a sedici anni? Elezioni europee: il ballo delle circoscrizioni Doppia sede del Parlemento: si dibatte ancora© European Parliament / Pietro Naj-Oleari
Il dibattito sulla sede unica del Parlamento europeo si riapre. Due opinioni a confronto: la deputata nederlandese Hennis-Plasschaert ha chiesto la chiusura di Stasburgo, con una lettera inviata al Presidente francese Nicolas Sarkozy. Risponde, sollecitato da Europa451, il tedesco Posselt, che arriva a sostenere che quella alsaziana sia l'unica sede possibile.
Doppio seggio: un terzo dei deputati vuole un "Parlamento unico" a Bruxelles Doppia sede: "A Strasburgo il solo Parlamento legale" L'Europa e l'identità (religiosa)B Tal/Flickr
Il religioso, escluso dal testo della Costituzione europea (sotto forma del richiamo alle radici ebraico-cristiane dell'Ue) sta emergendo, vedi esplodendo, sotto forma di dibattiti nazionali che toccano l'identità del continente e il concetto di nazionalità e cittadinanza. Da qualche anno, e più spesso da qualche mese, è l'Islam il grande "altro" con cui ci confrontiamo. Anche se in Europa - leggi Ue - non se ne parla direttamente, i mussulmani sono già, per numero, la seconda presenza religiosa del continente.
Francia: gli animalisti contro la macellazione rituale Danimarca: Topless per integrare gli immigrati La bandiera europa? Crisitiana, anzi mariana L'Europa non sa se è cattolica? Sicuramente è anti-musulmana Se il fast-food diventa halal Italia: il Pd propone il crocifisso obbligatorio Dibattito nazionale: siamo tutti francesi? Mussulmani in Europa: undici città a confronto |
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