Acta significa Anti-Counterfeiting Trade Agreement, accordo commerciale anti contraffazione. L'inizio delle sue trattative risale al 2007, coinvolgendo l'Australia, il Canada, la Corea del Sud, gli Emirati Arabi, gli Stati Uniti, il Giappone, la Giordania, il Marocco, il Messico, la Nuova Zelanda, Singapore, la Svizzera e l'Unione europea. Il tutto in totale confidenzialità. A seguito della pubblicazione di un estratto del trattato da parte di Wikileaks nel maggio 2009, diverse denunce sono arrivate alla Commissione europea. Nel marzo scorso il Parlamento ha quindi votato (a grande maggioranza, 663 voti favorevoli, 13 contrari, 16 astenuti) una risoluzione che chiede che il Parlamento sia continuamente informato rispetto a questi accordi.
L'accordo è una sorta di coalizione internazionale destinata a combattere le violazioni del diritto d'autore e sulla proprietà intellettuale. Si parlava, per le prive versioni, addirittura della possibilità di ispezionare gli hard disk, i telefoni e i lettori Mp3 delle persone in viaggio, e di limitazioni all'accesso Internet in seguito alle violazioni riguardanti il download. Si teme, anche, una restrizione alla circolazione dei farmaci generici in seguito a restrizioni sui brevetti.
Gli accordi sono stati conclusi a Tokio ad inizio ottobre e verranno finalizzati con un ultimo incontro tra il 30 novembre e il 4 dicembre 2010. Mercoledì 24 novembre 2010 il Parlamento europeo ha fatto passare una risoluzione con la quale definisce l'Acta «un passo nella giusta direzione», chiedendo comunque alla Commissione di confermare che il testo non abbia ripercussioni sulle libertà fondamentali e sulla legislazione comunitaria. La risoluzione è stata adottata con una maggioranza piuttosto scarsa: 331 voti in favore, 294 contrari e 11 astensioni ed è stata presentata dal Partito Popolare europeo e dal Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei (Ecr). Il Parlamento ha rifiutato un'altra risoluzione proposta dai Socialisti, dai Verdi, dalla Sinistra e dai Liberali. Per quanto riguarda l'adozione bisognerà ora aspettare la Commissione europea.
Francesca Barca
Europa451
L'accordo è una sorta di coalizione internazionale destinata a combattere le violazioni del diritto d'autore e sulla proprietà intellettuale. Si parlava, per le prive versioni, addirittura della possibilità di ispezionare gli hard disk, i telefoni e i lettori Mp3 delle persone in viaggio, e di limitazioni all'accesso Internet in seguito alle violazioni riguardanti il download. Si teme, anche, una restrizione alla circolazione dei farmaci generici in seguito a restrizioni sui brevetti.
Gli accordi sono stati conclusi a Tokio ad inizio ottobre e verranno finalizzati con un ultimo incontro tra il 30 novembre e il 4 dicembre 2010. Mercoledì 24 novembre 2010 il Parlamento europeo ha fatto passare una risoluzione con la quale definisce l'Acta «un passo nella giusta direzione», chiedendo comunque alla Commissione di confermare che il testo non abbia ripercussioni sulle libertà fondamentali e sulla legislazione comunitaria. La risoluzione è stata adottata con una maggioranza piuttosto scarsa: 331 voti in favore, 294 contrari e 11 astensioni ed è stata presentata dal Partito Popolare europeo e dal Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei (Ecr). Il Parlamento ha rifiutato un'altra risoluzione proposta dai Socialisti, dai Verdi, dalla Sinistra e dai Liberali. Per quanto riguarda l'adozione bisognerà ora aspettare la Commissione europea.
Francesca Barca
Europa451