La Corte di giustizia europea (Lussemburgo) ha respinto il ricorso del Comune di Napoli contro la decisione della Commissione europea di abbassare le sue contribuzioni finanziarie per realizzare delle “piazze telematiche” nel capoluogo campano. Questi fondi vanno indietro di parecchi anni: la Commissione inizialmente voleva vedere come i soldi fossero stati investiti già nel giugno 2000, riporta il Corriere del Mezzogiorno. Ma il Comune è riuscito ad ottenere due proroghe, al 2001 e al 2002. Visto che nulla si muoveva la Commissione ha chiesto al Comune di Napoli un saldo (da rendere) di 362.789,02 euro. Napoli ha fatto ricorso, ma il tribunale europeo ha dato ragione alla Commissione.
Fino a qui solo una storia di quasi ordinaria amministrazione. Quello di Napoli e della Campania non è un caso isolato purtroppo: la Sicilia, a gennaio di quest'anno, si è vista “disimpegnare” 55 milioni di euro di fondi strutturali non utilizzati; la regione Lazio ha dovuto restituire 198 milioni di euro per il periodo 2007-2009. E l'Itala non è sola: la Francia, che di solito è molto più efficiente de noaltri tra il 2000 e il 2006 pare che abbia speso solo l'86% dei fondi che le erano stati affidati. La Spagna, dal canto suo, dovrà rendere, nel 2010, ben 17 milioni di euro per fondi europei che non ha ut In generale poi, in Europa, i fondi persi ammontano, in media, a 227 milioni di euro. In quest'ottica i 360mila euro di Napoli sono bruscolini che, quasi, non si notano.
Ma la questione di Napoli e dei sui 360mila euro è salita agli onori delle cronache perché qualcuno che voleva usare quei soldi (solo un terzo in realtà) c'era: Agoravox Italia. Il sito partecipativo, infatti, aveva chiesto alla regione Campania, ad agosto 2009, dei fondi per potersi trasferire, da Parigi (dove si trovano ora) proprio a Scampia. E proprio alla Piazza Telematica. Per questo ieri il direttore di Agoravox Italia, Francesco Piccinini, ha pubblicato una lettera sul Corriere del Mezzogiorno, per lamentarsi della situazione. Vero è, e sicuramente presto gli sarà fatto notare, che visti i tempi biblici del Bel Paese, che a volte si moltiplicano abbassando la latitudine, otto mesi non sono nulla. E che i 360mila euro in questione risalivano ad un bilancio di quasi 10 anni prima.
Ma cos' è la Piazza Telematica? “Non solo dai centri di ricerca e sviluppo delle nuove tecnologie, ma anche da luoghi pubblici di Napoli potrà svilupparsi la new economy e soprattutto la capacità dei napoletani di competere nelle professioni e nelle attività che fino a poco tempo fa avremmo definito del futuro, ma che ormai fanno parte del nostro presente quotidiano”, ci dice il sito del progetto. Questo nel 2000. La sfida per la Napoli di Bassolino, partiva da Scampia, quartiere a nord di Napoli, che ha come primati il più alto tasso di disoccupazione italiani (circa il 60% della popolazione attiva) e una fortissima presenza delle attività legate alla Camorra. E, in ultimo, l'ambientazione di Gomorra.
Francesca Barca
Europa451
Qui un'altra spiegazione di Agoravox Italia su Scene Digitali.