Il 9 agosto 2011 Apple ha messo in commercio un'applicazione sulla versione francese: “Ebreo o non ebreo?” (“Juif ou pas juif?”). L'app si trova nella sezione “style de vie” e propone, a chi la scarica, di poter rintracciare l'origine ebraica di personaggi famosi della cultura e dello spettacolo, a seconda se sono completamente (da parte di madre) o parzialmente (solo da parte di padre) ebrei. Si possono così scoprire le radici di oltre 3mila personalità pubbliche, al costo di 79 centesimi.
«Lo scopo dell'applicazione è solo quello di divertire. Si prega di non vederci una dimostrazione di una qualche superiorità o, ancora meno, del dominio di una razza su un'altra», si dice nello presentazione.
L'applicazione esiste anche in inglese (Jew or not jew) ma in Francia ha fatto molto più scalpore che altrove. Oltralpe le statistiche etniche sono vietate, così come la schedatura di dati di carattere personale che fanno risalire alle origini etniche o religiose di una persona. Inoltre, il dibattito pubblico sull'antisemitismo e sulla Shoah resta, in Francia, motivo di grandi polemiche e discussioni.
Pascal Riché, sulle colonne di Rue89, ricorda che Cupertino ha rifiutato, in passato, le applicazioni a carattere pornografico nell'Apple store, ma che non ha sollevato nessuna polemica per quanto riguarda "Juif ou pas juif ?".
La polemica ricorda un pò quella che ha animato la stampa italiana a inizio 2010 con l'applicazione IMussolini, che è stata a lungo presente nel negozio on-line di Apple, addirittura come immagine di una categoria.
Riché cita anche il famoso blogger e giurista francese, Maitre Eolas che dal suo conto Twitter ricorda che Apple potrebbe “rischiare” 5 anni di prigione per il fatto di aver proposto una sorta di schedatura di dati personali.
Johann Levy, contattato da Afp, dice di aver creato l'applicazione «con uno scopo innocuo. Io sono sono ebreo. Lo scopo era solo quello di dare agli ebrei un sentimento di orgoglio nel vedere che un personaggio famoso o un uomo d'affari è ebreo». Levy aggiunge di aver usato solamente materiale reperibile anche in rete e che non pensa certo che la sua applicazione possa essere uno strumento per gli antisemiti.
Sicuramente “Juif ou pas juif?” lascia molto a desiderare dal punto di vista del gusto, così come molte applicazioni nello store di Apple. Se viola una legge verrà chiarito in seguito. IMussolini, nonostante l'apologia del Fascismo sia un reato, fu solamente rimossa per un breve periodo, mentre ora si trova in vendita a 79 centesimi, insieme ad altre applicazioni dello stesso tipo che raccontano le gesta del duce o di Hitler. Inoltre, nei giorni successivi alla polemica che scatenò sulla stampa, toccò i mille download al giorno.
Altro caso: nel giugno scorso, su richiesta del Governo israeliano, l'Apple Store ha rimosso un'applicazione, ThirdIntifada. Yuli Edelstei, Ministro dell'Informazione di Israele aveva contattato direttamente l'ex Ceo di Apple, Steve Jobs, lamentandosi del fatto che l'app in questione poteva essere usata per organizzare manifestazioni contro Israele. Apple ha acconsentito dicendo che ThirdIntifada era offensiva rispetto a un gruppo di persone.
Francesca Barca
Europa451