Annunciata con un comunicato stampa a inizio agosto, Tweet Your Mep è un'iniziativa lanciata dal sito francese Touteleurope.eu. Il principio è semplice: creare una piattaforma che permetta ai cittadini di interagire direttamente con i deputati europei che utilizzano il famoso sito di microblogging.
Chiunque può, dopo la registrazione, inviare domande al deputato a scelta (tra i presenti nel network) e discutere con gli altri cittadini. Per il momento sono previste quattro lingue: inglese, francese, tedesco e olandese. Il lancio è previsto per il 22 settembre in occasione della sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.
Qui sotto un'estratto dell'intervista che Jean-Sébastien Lefebvre di Europa451 ha realizzato a Laura Dagg, coordinatore del progetto à Toutel'europe.
Chiunque può, dopo la registrazione, inviare domande al deputato a scelta (tra i presenti nel network) e discutere con gli altri cittadini. Per il momento sono previste quattro lingue: inglese, francese, tedesco e olandese. Il lancio è previsto per il 22 settembre in occasione della sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.
Qui sotto un'estratto dell'intervista che Jean-Sébastien Lefebvre di Europa451 ha realizzato a Laura Dagg, coordinatore del progetto à Toutel'europe.
Jean-Sébastien Lefebvre, E451: Quanti sono i deputati europei coinvolti nel progetto? Quanti erano già su Twitter?
Laura Dagg: «All'inizio dell'estate abbiamo recensito i deputati che si trovavano su Twitter. Sono circa un terzo del totale. Il numero varia enormemente da paese a paese: nessun maltese ha un account, mentre gli irlandesi, gli austriaci e gli olandesi arrivano rispettivamente al 67%, 58% e il 48% del totale dei loro eurodeputati. In Francia, Germania e Inghilterra abbiamo una media del 30%. In riapertura delle sessioni del Parlamento europeo lanceremo una campagna per l'adesione a Twitter in modo da averne il maggior numero possibile su Tweet your Mep».
E451: Gli eurodeputati hanno si sono impegnati a rispondere alle domande?
LD: «I deputati soffrono lai scarsa copertura dei media tradizionali. Noi offriamo la possibilità di interagire direttamente con i cittadini per far loro conoscere il loro lavoro al Parlamento europeo. Con il Trattato di Lisbona il Parlamento è diventato il centro della decisione politica in Europa. Alcuni esempi? Gli Ogm, la crisi economica o dei diritti dei consumatori... Touteleurope.eu ha già tentato una prima esperienza con Twitter in occasione delle elezioni europee dello scorso con “Twitter des candidats” che è diventato poi “Twitter des eurodéputés”. Abbiamo avuto una reazione molto favorevole da parte dei deputati francesi, che hanno usato il nostro widget per pubblicizzare le loro attività. La principale differenza con questo progetto è che Tweet Your Mep non sarà in una configurazione “top-down”, ma di scambio».
E451: Non si rischia che molti non usino poi il loro conto?
LD: «Touteleurope è un pioniere in questo settore, ma contiamo molto sull'effetto simulazione che si può creare».
E451: Perché Twitter vi è sembrato il mezzo ideale per connettere cittadini e eletti?
LD: «La semplicità di Twitter è uno dei motivi principali della scelta: in un mondo digitale che può apparire complesso, questo mezzo permette di comunicare in 140 caratteri. Si tratta di un formato conciso che permette agli utenti di aggiungere link a documenti più lunghi, come il proprio sito o un comunicato stampa. (…) Ci siamo ispirati in parte al progetto americano “Tweet your Senator”, uno strumento della campagna di Obama per la il sostengo alla Riforma sanitaria. Tweet Your Mep è politicamente neutro, mettiamo lo strumento a disposizione dei cittadini europei che si interessano al lavoro legislativo del Parlamento. Il nostro progetto contribuirà a costruire delle discussioni transnazionali. Inoltre, spero che questa inziativa non mancherà di suscitare l'interesse dei cittadini alla politica europea, soprattutto dopo lascarsa affluenza nelle elezioni del 2009».
E451: Il progetto è ora in 4 lingue. È destinato a crescere?
LD: «Certo. Ci piacerebbe fornire il servizio in tutte le 23 lingue ufficiali, ma per ragioni di bilancio abbiamo dovuto limitarci a quattro lingue (inglese, francese, tedesco e olandese). Tuttavia mettiamo a disposizione degli utenti uno strumento di traduzione automatica che, per quanto imperfetto, diamo potenziali utenti di tradurre i messaggi sul sito in tutte le lingue ufficiali».
E451:Che tipo di comunicazione avete in mente per avvicinare il grande pubblico al progetto?
LD: «Il sito verrà lanciato il 22 settembre in occasione della sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Alcuni parlamentari europei hanno già assicurato il loro sostegno e saranno presenti alla conferenza stampa. Faremo anche una presentazione del sito il 14 settembre a Bruxelles. E, visto che l'Europa non è solo a Strasburgo e Bruxelles, abbiamo anche organizzato eventi a Parigi, Londra, Berlino e Dublino. Durante tutta l'estate abbiamo preso contatti con i nostri partner negli Stati membri per promuovere il sito in settembre. Ma non possiamo permetterci una grande campagna pubblicitaria in tutti gli Stati membri».
Presto un articolo di commento all'iniziativa.
Francesca Barca
Europa451
Laura Dagg: «All'inizio dell'estate abbiamo recensito i deputati che si trovavano su Twitter. Sono circa un terzo del totale. Il numero varia enormemente da paese a paese: nessun maltese ha un account, mentre gli irlandesi, gli austriaci e gli olandesi arrivano rispettivamente al 67%, 58% e il 48% del totale dei loro eurodeputati. In Francia, Germania e Inghilterra abbiamo una media del 30%. In riapertura delle sessioni del Parlamento europeo lanceremo una campagna per l'adesione a Twitter in modo da averne il maggior numero possibile su Tweet your Mep».
E451: Gli eurodeputati hanno si sono impegnati a rispondere alle domande?
LD: «I deputati soffrono lai scarsa copertura dei media tradizionali. Noi offriamo la possibilità di interagire direttamente con i cittadini per far loro conoscere il loro lavoro al Parlamento europeo. Con il Trattato di Lisbona il Parlamento è diventato il centro della decisione politica in Europa. Alcuni esempi? Gli Ogm, la crisi economica o dei diritti dei consumatori... Touteleurope.eu ha già tentato una prima esperienza con Twitter in occasione delle elezioni europee dello scorso con “Twitter des candidats” che è diventato poi “Twitter des eurodéputés”. Abbiamo avuto una reazione molto favorevole da parte dei deputati francesi, che hanno usato il nostro widget per pubblicizzare le loro attività. La principale differenza con questo progetto è che Tweet Your Mep non sarà in una configurazione “top-down”, ma di scambio».
E451: Non si rischia che molti non usino poi il loro conto?
LD: «Touteleurope è un pioniere in questo settore, ma contiamo molto sull'effetto simulazione che si può creare».
E451: Perché Twitter vi è sembrato il mezzo ideale per connettere cittadini e eletti?
LD: «La semplicità di Twitter è uno dei motivi principali della scelta: in un mondo digitale che può apparire complesso, questo mezzo permette di comunicare in 140 caratteri. Si tratta di un formato conciso che permette agli utenti di aggiungere link a documenti più lunghi, come il proprio sito o un comunicato stampa. (…) Ci siamo ispirati in parte al progetto americano “Tweet your Senator”, uno strumento della campagna di Obama per la il sostengo alla Riforma sanitaria. Tweet Your Mep è politicamente neutro, mettiamo lo strumento a disposizione dei cittadini europei che si interessano al lavoro legislativo del Parlamento. Il nostro progetto contribuirà a costruire delle discussioni transnazionali. Inoltre, spero che questa inziativa non mancherà di suscitare l'interesse dei cittadini alla politica europea, soprattutto dopo lascarsa affluenza nelle elezioni del 2009».
E451: Il progetto è ora in 4 lingue. È destinato a crescere?
LD: «Certo. Ci piacerebbe fornire il servizio in tutte le 23 lingue ufficiali, ma per ragioni di bilancio abbiamo dovuto limitarci a quattro lingue (inglese, francese, tedesco e olandese). Tuttavia mettiamo a disposizione degli utenti uno strumento di traduzione automatica che, per quanto imperfetto, diamo potenziali utenti di tradurre i messaggi sul sito in tutte le lingue ufficiali».
E451:Che tipo di comunicazione avete in mente per avvicinare il grande pubblico al progetto?
LD: «Il sito verrà lanciato il 22 settembre in occasione della sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Alcuni parlamentari europei hanno già assicurato il loro sostegno e saranno presenti alla conferenza stampa. Faremo anche una presentazione del sito il 14 settembre a Bruxelles. E, visto che l'Europa non è solo a Strasburgo e Bruxelles, abbiamo anche organizzato eventi a Parigi, Londra, Berlino e Dublino. Durante tutta l'estate abbiamo preso contatti con i nostri partner negli Stati membri per promuovere il sito in settembre. Ma non possiamo permetterci una grande campagna pubblicitaria in tutti gli Stati membri».
Presto un articolo di commento all'iniziativa.
Francesca Barca
Europa451