Luis Lopez ha servito in Iraq e Afghanistan per dieci anni, con tanto di medaglie al valore. Ma Luis Lopez è anche un immigrato clandestino: a dicembre il sergente è stato congedato dall'esercito dopo aver fatto domanda per la cittadinanza americana. Ora, a causa della sua condizione di “illegale” il 28enne – che vive negli Stati Uniti dall'età di otto anni – non può lavorare essendo in attesa di una risposta dall'autorità per l'immigrazione, che deve decidere se concederla o se rinviarlo in Messico.
Il caso di Luis Lopez riflette il complesso del Governo federale americano sulla questione degli immigrati clandestini e l'esercito: gli immigrati clandestini non sono autorizzati ad arruolarsi come volontari, ma se trovano un modo di entrare una sezione dell'Immigration and Naturalization Act concede loro un “patto di cittadinanza”. La legge sull'immigrazione del 1952 dice che gli stranieri che hanno «servito con onore» in tempo di guerra possono essere naturalizzati anche se non «godevano appieno delle caratteristiche legali di cittadini americani».
La legge del 1952 è tornata agli onori delle cronache lo scorso dicembre quando il Senatore Jeff Sessions l'ha citata durante il dibattito sul Dream Act (Development, Relief and Education for Alien Minors), una proposta legislativa introdotta al Senato americano già nel 2001 e che vorrebbe dare uno statuto legale agli immigrati clandestini che permetterebbe loro di ottenere, eventualmente, la cittadinanza americana. Secondo Jeff Sessions la Dream Act «non è necessaria perché esiste già un procedimento legale che permette ai clandestini di ottenere la cittadinanza attraverso il servizio militare». Ed, effettivamente, la legge del 1952 ha permesso ad alcuni immigranti passati dall'esercito di ottenere la cittadinanza, anche se il numero non è quantificabile. Inoltre il passaggio non è obbligatorio.
Juan Escalante di Seattle è entrato nell'esercito usando una falsa green card e ha servito in Iraq. Nel 2003 Escalante ha confessato di aver usato documenti falsi. Ciononostante l'esercito gli ha consentito di restare e gli ha concesso la cittadinanza. Liliana Plata di Los Angeles è un militare decorato. Nel 2008 è stata congedata dopo che l'esercito ha scoperto che aveva utilizzato il nome di un'altra persona per arruolarsi. Nel dicembre 2010 l'Autorità per l'immigrazione ha rifiutato la sua domanda di naturalizzazione.
Tra il settembre 2001 e settembre 2010 63643 membri dell'esercito sono stati naturalizzati: l'agenzia per l'immigrazione non è in grado di risalire a quanti sono entrati illegalmente nel Stati Uniti.
L'esercito sostiene la Dream Act e afferma che controlli più severi, negli ultimi anni, hanno reso difficile per gli immigrati irregolari entrare. «Non permettiamo, intenzionalmente, ad immigrati clandestini di arruolarsi», ha dichiarato George Wright per conto dell'esercito.
«Le frodi sono molto comuni e il Governo può gestirle in diversi modi. Se non vogliono dimettere le persone ci sono dozzine di modi per evitare di farlo», dice John Quinn, un avvocato che si occupa di immigrazione a San Francisco.
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