Foto: MoMoNWI/Flickr
I giovani egiziani protestano da oltre una settimana contro il regime di Mubarak. In alcuni casi i cortei si sono bloccati per permettere ai manifestanti di pregare. Guarda i video.
Continuato in Egitto le rivolte inziate il 25 gennaio scorso per chiedere la fine del regime di Hosni Mubarak, al potere dal 1981. Se inizialmente il regime aveva optato per una scelta più liberale - lasciar protestare la gente - poi, vista l'entità presa dagli scontri, sono iniziate azioni più violente: oscuramento dei social network, divieto di manifestazioni e arresti arbitrari. Il 28 gennaio sono stati anche oscurati i quattro principali Internet provider del Paese. Anche qui, come in Tunisia, sono i giovani a manifestare: si tratta del 70% della popolazione che è sotto i trent'anni e che, come in altri Paesi del Magreb, hanno vissuto sempre sotto la dittatura senza alcuna prospettiva lavorativa o di sviluppo.
Nel video qui sotto (dal minuto 3, 18) si vedono i manifestanti interrompersi per mettersi a pregare.
Continuato in Egitto le rivolte inziate il 25 gennaio scorso per chiedere la fine del regime di Hosni Mubarak, al potere dal 1981. Se inizialmente il regime aveva optato per una scelta più liberale - lasciar protestare la gente - poi, vista l'entità presa dagli scontri, sono iniziate azioni più violente: oscuramento dei social network, divieto di manifestazioni e arresti arbitrari. Il 28 gennaio sono stati anche oscurati i quattro principali Internet provider del Paese. Anche qui, come in Tunisia, sono i giovani a manifestare: si tratta del 70% della popolazione che è sotto i trent'anni e che, come in altri Paesi del Magreb, hanno vissuto sempre sotto la dittatura senza alcuna prospettiva lavorativa o di sviluppo.
Nel video qui sotto (dal minuto 3, 18) si vedono i manifestanti interrompersi per mettersi a pregare.
Qui sotto un video di AlJazeera English che mostra i manifestanti bloccarsi per pregare e contrattare con la polizia per poterlo fare.