Nel gennaio scorso l'eurodeputata Marie Gallo (Ppe- Ump, il Partito di Nicolas Sarkozy) ha presentato al Comitato Affari Legali del Parlamento europeo un rapporto che poi è stato approvato il 1°giugno scorso. Il 22 settembre prossimo verrà votato dal Parlamento europeo durante la sessione plenaria di Strasburgo. La signora Gallo ha, di sua spontanea iniziativa, risposto a una comunicazione della Commissione europea del settembre 2009 sul rafforzamento dei diritti di proprietà intellettuale nel mercato interno. Il “rapporto Gallo” non ha forza di legge e non è una legge: può però avere un peso, diciamo consultivo, estremamente forte. Da mesi, infatti, la battaglia sull'ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement) e sulla neutralità della Rete infiammano il Parlamento europeo. Il Rapporto Gallo prevede un'unificazione del mercato continentale per quanto riguarda la politica sui diritti d'autore riprendendo l'Hadopi 2, la legge francese da più parti considerata repressiva, che si pone come obiettivo di monitorare i download illegali e di punire i malfattori con il divieto della connessione Internet. Altre due risoluzioni verranno presentate: una dell'Alde, sostanzialmente identica, e una del gruppo S&D-Verdi-Gue, più equilibrata nel senso della neutralità di Internet.
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Dice il rapporto Gallo: «Le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, intesi come ogni minaccia al diritto di proprietà intellettuale come i diritti d'autore, le marche, i disegni o i brevetti, costituiscono una minaccia reale per la salute, la sicurezza dei consumatori, ma anche per la nostra economia e le nostre società». O ancora, mira a definire l'impatto negativo del pirateggio e insiste sulla necessità di educare i giovani per far loro comprendere l'importanza della proprietà intellettuale e di identificare quello che è illegale da quello che non lo è (sapendo che proprio ora, nell'epoca di Internet, questo è un punto fondamentale sui cui i giuristi stessi stanno ancora discutendo).
Va ricordato che l'otto settembre scorso in una conferenza stampa organizzata dai deputati Castex, Alvaro, Lambrinidis, Roithova è stato annunciato il superamento del quorum di firme (393 ad oggi, ne bastavano 369) per far adottare al Parlamento europeo la Dichiarazione Scritta 12/2010 con la quale il Parlamento si oppone all'ACTA. Grazie a questo risultato la presa di posizione non più quella dei deputati che l'hanno sostenuta, ma di tutto il Parlamento, avendo un peso di fronte alla Commissione.
Bisogna dire che ora i negoziati ACTA sono in fase di stallo a causa dei disaccordi tra Usa e Ue: incredibile ma vero, i due giganti sono in lite rispetto ai limiti (politici) dell'accordo, ovvero se il Trattato debba contenere riferimenti ai prodotti di origine controllata (leggi Parmigiano, Camambert e Champagne). L'ultimo incontro si è tenuto ad agosto a Washington, il prossimo si terrà, in Giappone a fine settembre.Si tratterà dell'undicesimo incontro che, nelle intenzioni, vuole finalizzare e risolvere tutte le divergenze restanti. Il che significa ottenere la firma di tutti i partecipanti.
Il sito Euroactiv fa sapere che, secondo alcune fonti, pare che siano gli Stati Uniti ad aver imposto ai negoziatori europei la non pubblicazione del testo dell'accordo. L'ultima fuga (e pubblicazione) risale all'aprile scorso, in seguito alle pressione fatte alla Commissione europea.
Francesca Barca
Europa451