Dal 26 al 27 maggio nella località normanna di Deauville si riunirà il G8, il tradizionale summit degli otto Paesi più industrializzati del mondo. Quest'anno Internet sarà al centro della discussione degli otto grandi e, per questo, è stata introdotta una (già discussa) novità. Il Presidente francese, Nicolas Sarkozy, quest'anno ha deciso l'e-G8. Di cosa si tratta? Di un incontro, in forma di forum e workshop, che «riunirà i leader e gli esperti di nuove tecnologie informatiche e di Internet di tutto il mondo» che si terrà il 24 e 25 maggio prossimo alle Tuileries a Parigi. Il tema dell'incontro sarà "Internet: accelerare la crescita economica". L'incontro parigino sarà presieduto e organizzato dal Publicis Group, grande multinazionale della comunicazione, e sponsorizzato da società private (tra cui Orange, Vivendi, Iliad e Microsoft) con partecipazione esclusivamente su invito. Tra i partecipanti illustri ci saranno Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, Eric Schmidt di Google, Jeff Bezos di Amazon e Jimmy Wales di Wikipedia. Il comunicato stampa dell'evento spiega che «l'e-G8 forum si concentrerà sull'impatto di Internet sull'economia: crescita, creazione di posti di lavoro, creazione di valore, trasformazioni e modernizzazione di mestieri e industrie tradizionali dopo l'impatto della rottura tecnologica. (…) Il forum si interrogherà sulle condizioni favorevoli all'innovazione tecnologica nell'economia digitale, soprattutto per quanto riguarda l'educazione, la formazione e il finanziamento». Si parlerà anche di proprietà intellettuale, privacy e democratizzazione (martedì 24 maggio: “La proprietà intellettuale all'epoca del digitale? Quali regole bisognerebbe prevedere per incoraggiore e stimolare la creazione di contenuti su Internet?).
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Per gli attivisti delle libertà della rete si tratta di una trappola: «Sotto la copertura di un processo pseudo-consultivo c'è la volontà dei governi di controllare sempre di più Internet. Dietro il fumo del “forum” c'è un tentativo di trasformare Internet in uno strumento di repressione e di controllo», ha dichiarato Jérémie Zimmerman, porta parola de La Quadrature du Net. L'associazione, insieme ad altre, ha aperto un sito “G8 vs INTERNET” dove discutere, insieme ai cittadini, di queste tematiche. La Quadrature du Net ricorda che Nicolas Sarkozy (il cui governo è già famoso per l'Hadopi) ha dichiarato, nel gennaio scorso, pensando a questo G8, a un progetto per un Internet “civilizzato”: «Metteremo sul tavolo una questione centrale, quella dell'Internet civilizzato. Non parlo di Internet regolato, ma di Internet civilizzato. È nell'interesse di tutti. Non si può, da un lato, consumare come non mai immagini, musica, autori e creazione e non assicurare il rispetto del diritto di proprietà di colui che ha ci speso tutta la sua emozione, tutto il suo talento e tutta la sua creatività. Il giorno in cui non si paga più la creazione, la si uccide».
Ricordiamo anche le recenti polemiche sollevate dalla proposta del L aw Enforcement Working Party, un gruppo di lavoro interno al Consiglio europeo, per la creazione di una lista di siti da bannare. Chi critica la proposta, come The Pirate Bay, parla di un “Firewall europeo” o di una “Schengen virtuale”. La Quadrature du Net denuncia anche (ma è la sola fonte trovata in proposito) che al G8 di Deaville si metterà sul tavolo anche la discussione sull'Acta.
Francesca Barca
Europa451