Nawaat.org è un blog collettivo che ha a lungo subito la censura tunisina di Ammar 404. Durante la recente rivoluzione che ha travolto il Paese e decretato la fine del regime di Ben Alì Nawaat ha dato visibilità alle rivolte e diffuso i messaggi di protesta. Tutto questo gli è valso il premio di Reporters sans frontières “Netizen Prize 2011”. Il Netizen Prize è organizzato con il sostegno di Google e consiste in un assegno di 2500 euro per un blogger, un giornalista o un cyber-dissidente che ha contribuito a diffondere la libertà di espressione su Internet. La notizia è stata diffusa oggi in quanto il 12 marzo è la giornata contro la censura on line.
Reporters Sans Frontières ritiene che, tra i meriti di Nawaat, ci sia la diffusione dei documenti di Wikileaks riguardanti la Tunisia e la copertura mediatica degli eventi che hanno causato e seguito Sidi Bouzid. Ogni anno, in occasione del 12 marzo, Reporters Sans Frontières pubblica la lista dei Paesi dove la censura on line è una pratica più o meno strisciante (vedi cartina in alto). Da quest'anno la Tunisia non è più sulla lista nera, ma è stata spostata tra quelli "da tenere sotto controllo". Al primo posto della lista di Rsf c'è la Birmania, a cui seguono la Cina, Cuba, l'Iran, la Corea del Nord, l'Arabia Saudita, la Siria, il Turkmenistan, l'Uzbekistan e il Vietnam.
Da notare che il primo tra i Paesi "sotto sorveglianza" per Rsf è l'Australia, mentre al quinto troviamo la Francia.
Francesca Barca
Europa451
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