Le elezioni olandesi hanno segnato, contrariamente ai pronostici, un bel risultato a Geert Wilders. Il suo partito, il Pvv, è passato da 9 a 24 seggi. I socialdemocratici e liberali-conservatori hanno ottenuto, rispettivamente, 30 e 31 seggi, ma il Governo, per esistere, ha bisogno di una coalizione. Continua a leggere.
Wouter Bos e Camiel Eurlings erano due astri nascenti della scena politico olandese: il Primo leader del Partito Laburista e Ministro delle Finanze, il secondo Ministro dei Trasporti per i Cristiano Democratici. Entrambi giovani e all'apice della carriera. Entrambi hanno lasciato la politica prima delle elezioni olandesi del prossimo 9 giugno. Per quale motivo? Per dedicarsi alla famiglia e a una vita più rilassata. Un calcolo politico o un nuovo trend? Continua a leggere.
In occasione delle elezioni in Olanda Jean-Sébastien Lefebvre e Fernando Navarro Sordo hanno pubblicato due articoli su Slate.fr.
Aux Pays-Bas, Papa est à la maison: reportage sulla tendenza, tra gli uomini politici (giovani e al culmine della carriera) a lasciare tutto per dedicarsi alla famiglia.
La chute de Geert Wilders: reportage sulla tendenza al "ribasso" che il Pvv, partito xenofobo di Geert Wilders, sta vivendo in questo momento, dopo un picco avuto in occasione delle ultime elezioni europee e amministrative in Olanda.
Il Forum China-Europa è un “processo di dialogo da società a società, un'occasione per rinforzare la comunicazione e valorizzare la propria diversità” che si terrà, quest'anno, tra Hong Kong e Shenzhen. Organizzato attorno a diversi atelier che vedono protagonisti attori di tutti i settori professionali, si concentrerà sull'affrontare le diverse problematiche settore per settore, prima via Internet poi, insieme, alla conferenza generale. Un incontro tra le società civili di Cina e Europa. Quest'anno partecipa anche Europa451, all'interno di un atelier su “Internet and citizen partipation”. Perché? Secondo le statistiche del Cnnic (China Internet Network Information Center) in Cina ci sono oltre 300 internauti, che aumentano di otto milioni al mese. E Internet è, a giusto titolo, considerato la frontiera di una nuova democrazia. Di questo, Francesca Barca per Europa451, insieme ad altri attori della società civile e dell'informazione europea, discuteranno tra Hong Kong e Shenzhen tra il 12 e il 17 luglio 2010.
Atelier Internet and Citizen Participation
Ci occuperemo di Internet e partecipazione durante un atelier a cui parteciperanno anche Jérémie Zimmermann, porta parola della Quadrature du Net (associazione che si occupa dei diritti dei cittadini digitali e della libertà e neutralità della rete), Maïté Abram, direttrice del European Movement of Belgium, think tank che si occupa sensibilizzare e stimolare la partecipazione dei cittadini nei dibattiti e nei processi europei e Armony Altinier, esperta di software libero a accessibilità.
Francesca Barca, preparerà una relazione su giornalismo partecipativo e lo sfruttamento delle community on line dovuto in parte alla crisi della stampa e in parte alla confusione rispetto alla conoscenza e alla comprensione di questo tipo di giornalismo. Un capitolo a parte sarà dedicato all'Italia e a Internet: come si usa Internet, quali realtà, come la politica (non) lo capisce.
I Paesi Bassi sono considerati, da tutti i punti di vista, un Paese tra i più avanzati e progressisti al mondo. Eppure, già da qualche anno, il Partito della Libertà di Geert Wilders colleziona successi elettorali, sul piano sia interno che europeo, mentre e la legislazione olandese e sull'immigrazione è tra le più rigide in Europa. Si parla di un Paese con il 5.6% di popolazione musulmana che vede il suo modello di integrazione e di sviluppo in crisi. Secondo molti Wilders ha semplicemente «liberato» il discorso razzista. Continua a leggere.
Da un annetto (e oltre) già girano per la rete delle mappe sugli stereotipi d'Europa. Le abbiamo viste tutti, linkate su facebook, nei blog, in twitter. Chi è l'autore? Un artista di Sofia, Yanko Tsvetkov. Qui tutte le mappe.
Mercoledì 2 giugno Il Post ha pubblicato un reportage sull'immigrazione in Olanda realizzato dall'equipe di Europa451 in relazione alla prossime elezioni del 9 giugno. Qui l'articolo su Il Post.
Il prossimo 9 giugno l'Olanda si recherà alle urne per le elezioni anticipate dopo la caduta, nel febbraio scorso, del Governo di coalizione retto dal cristiano-democratico Jan Peter Balkenende. Dopo che le giovani promesse della politica di destra e di sinistra – Wouter Bos e Camiel Eurlings – hanno abbandonano la battaglia, sono i vecchi di sempre a competere. All'ordine del giorno ora non ci sono più gli immigrati mussulmani come si era inizialmente temuto, ma la crisi economica. E Wilders perde consensi. Continua a leggere.
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