Il 2010 ha visto la morte di 57 giornalisti. Uno studio di Reporters sans Frontieres mostra come, oltre alle morti, i giornalisti siano spesso nel mirino delle organizzazioni criminali. Continua a leggere.
L'Ue ha rigettato la domanda fatta da sei Stati Membri dell'ex blocco sovietico che chiedevano una condanna dei regimi comunisti in paragone con quelli nazisti. Continua a leggere.
In Ungheria è stata approvata una legge – due terzi del Parlamento – sulla stampa che sta facendo discutere tutta Europa. Si parla di un controllo totale delle notizie da parte di un'autorità nazionale. Sono previste multe severe per chi diffonde informazioni in “violazione dell'interesse pubblico o “articoli non equilibrati”. L'Ungheria sarà il prossimo Paese alla Presidenza dell'Ue e un European Blog Action è stato lanciato sotto l'ashtag #NoToHuEU. Continua a leggere.
La Federal Communications Commission (FCC) l'ente americano per le telecomunicazioni ha ieri preso la sua decisione rispetto alla Neutralità della Rete. Internet resterà quindi neutrale, ma solo per quanto riguarda la telefonia fissa, permettendo invece agli operatori di telefonia mobile alcune limitazioni. La proposizione è passata con tre voti a favore e due contro. Continua a leggere.
Un tribunale francese ha condannato Google a pagare 150mila euro per pubblicazione illecita e contraffazione di contenuti su YouTube. Si tratta dell'ennesima applicazione della direttiva europea 2000/31 sulla responsabilità dell'intermediario on line che in Italia sembra prendere una tendenza diversa.
Il Tribunale di Grande Istanza (TGI, una sorta di Corte d'Appello) di Créteil, vicino a Parigi, ha condannato Google per aver illegalmente pubblicato sulla sua piattaforma di condivisione di Video, YouTube, dei filmati dell'Istituto Nazionale dell'audiovisivo (Ina, una banca-dati della televisione e della radio pubbliche). Il motore di ricerca è condannato per “contraffazione”: dovrà pagare 150mila euro e sarà obbligato a prendere delle misure – un sistema di filtraggio – per prevenire la pubblicazione di contenuti illegali.
La legge sulla economia digitale francese prevede che un sito “hébergeur” (l'intermediario) non sia considerano responsabile di contraffazione solamente se elimina i contenuti illeciti – in maniera rapida – dopo che questi gli vengono segnalati. Questa legge, che risale al 2006. è l'applicazione della direttiva europea 2000/31. Con questa è stata introdotta la doppia classificazione per i siti Internet: un portale può essere un “hébergeur” (piattaforma che “ospita” i contenuti, intermediario) o un editore on line. La stessa direttiva in Italia, con le sentenze Google vs Mediaset e Google Vividown, sta prendendo una piega diversa.
Il fondatore di Wikileaks ha rilasciato al quotidiano spagnolo El Pais la prima intervista dopo essere uscito dal carcere il 16 dicembre scorso. Assange è uscito su cauzione dopo aver passato nove giorni in un carcere britannico a causa di un'accusa per reati sessuali svedese. Intanto si parla di un denuncia in arrivo dagli Usa per spionaggio e cospirazione. Continua a leggere.
Acta significa Anti-Counterfeiting Trade Agreement, accordo commerciale anti contraffazione. L'inizio delle sue trattative risale al 2007, coinvolgendo l'Australia, il Canada, la Corea del Sud, gli Emirati Arabi, gli Stati Uniti, il Giappone, la Giordania, il Marocco, il Messico, la Nuova Zelanda, Singapore, la Svizzera e l'Unione europea. Il tutto in totale confidenzialità. Continua a leggere.
Il Consiglio dell'Unione europea si tiene a Bruxelles il 16 e il 17 dicembre. Il sito web ha abilitato un programma di calcolo dei possibili risultati del voto. A metà tra il ludico e il pratico, questa applicazione può essere utile sia per i cittadini, che per i giornalisti che vogliono anticipare le notizie. Continua a leggere.
Il 12 novembre il Parlamento lituano ha adottato in prima lettura una modifica dell'articolo 214 del Codice Amministrativo in cui si sostiene che «la promozione pubblica di rapporti omosessuali dovrebbe essere punita con multe tra 2000 e 10mila litas», cioè tra i 580 e i 2900 euro. Continua a leggere.
Creata nel maggio del 2009 dal Governo francese, l'Hadopi, la legge che favorisce la diffusione e la protezione della creazione su Internet (Loi favorisant la diffusion et la protection de la création sur Internet), ha dato anche il nome all'autorità che si occupa, appunto, della protezione del copyright e della regolazione del controllo degli accessi alla Rete. Il 4 ottobre scorso l'Hadopi è finalmente diventata operativa e sono partite le prime mail di “avvertimento” per gli internauti che hanno scaricato materiale illegale. Continua a leggere.
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