La versione francese di uno dei blog di tecnologie e libertà digitali più influenti al mondo dovrà chiudere. Un post spiega le ragioni e lancia qualche ipotesi: la versione francese ha troppo combattuto ai fianco della Tunisia in rivoluzione? Contrariamente a quanto annuncia la versione spagnola resta operativa. Continua a leggere.
Il 12 marzo è la giornata mondiale conto la cyber-censorship, la censura on line. In quest'occasione Rsf consegna il Netizen Prize al giornalista o blogger che si è distinto per la lotta contro la censura. Quest'anno il premio va al blog collettivo tunisino Nawaat.org. Continua a leggere.
Nell'anno del coniglio, che si inaugura mercoledì 2 febbraio, un video "a tema" è censurato in Cina. Lo presenta Pierre Haski, autore del blog "ChinaTown" sul sito francese Rue89. Un appello, nemmeno troppo velato, alla rivolta con il regime di Pechino. Guarda il video.
Il 24 gennaio scorso il Senato spagnolo ha adottato la legge Sinde contro la pirateria online che mira a proteggere il diritto d'autore sulla rete. In segno di protesta il direttore dell'Accademia spagnola di Cinema, Alex de la Iglesia, ha dato dimissioni: «Il modello di mercato deve essere ampliato e corretto. L'offerta speciale non è sufficiente». Continua a leggere.
Un giovane comico pakistano, dopo aver dedicato una canzone satirica a una misteriosa donna dal burqa, si lancia in uno show televisivo comico. Continua a leggere.
Domenica 23 gennaio il conto Facebook del Presidente francese è stato piratato: sullo status di Nicolas Sarkozy un messaggio che informa i cittadini che non si ripresenterà alle elezioni nel 2012. Ed è subito buzz. Continua a leggere.
Jéan-Sébastien Lefebvre, giornalista specializzato in questioni europee e Loup Besmond de Senneville, redattore di Euroactiv.fr ci spiegano cos'è e a cosa serve essere un giornalista europeo. Continua a leggere.
Il principale Internet provider tunisino è accusato di registrare, senza il consenso degli utenti, gli username e le password per i servizi Yahoo!, Google e Facebook. Questo è solo una parte del meccanismo di filtraggio del web in atto nel Paese, amplicato dopo gli eventi di Sidi Bouzid. Continua a leggere.
Il semestre di Presidenza ungherese è iniziato con due ammonizioni scritte da parte di Bruxelles: la prima riguarda la tanto discussa legge sulla stampa ormai entrata in vigore e la seconda una misura fiscale che penalizza le imprese europee sul territorio ungherese. Continua a leggere.
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