Lo leggo sul blog di Flavia Amabile sul La Stampa di ieri. La Amabile riporta: «Nell’ultimo anno sono state vendute circa 50mila scatole in più di pillola del giorno dopo, passando da 320mila confezioni vendute a 370mila. E in molti casi questo è l’unico tipo di contraccezione adoperato dalle giovani, visto che il 58% delle ragazze afferma di non utilizzare metodi contraccettivi perché non li hanno a portata di mano».
E il dato stupisce per due motivi. Primo sappiamo che “guerra”, e lo dico per non usare il termine religioso “calvario”, sia per una ragazza prendere la pillola del giorno dopo: se la guardia medica – e non è un caso raro – è un obiettore di coscienza succede che, o non te la prescrive, o ti sottopone alla terapia “stai uccidendo una vita”. Per cui significa che, nonostante questo boicottaggio, il farmaco è utilizzato. Secondo mi chiedo anche quanto questo non sia dovuto alla mancanza di una educazione sessuale e anti- contraccettiva più intelligente.
Oggi leggo su Il Corriere della Sera che la Senatrice Ada Spadoni Urbani ha proposto a Palazzo Madama un disegno di legge “Disposizioni in materia di obiezioni di coscienza dei farmacisti nella dispensa dei farmaci rientranti nella contraccezione di emergenza”. Questo significa che i farmacisti potranno rifiutarsi di darci la pillola che ci è stata prescritta dall'obiettore precedente?
Amen
Francesca Barca
Europa451