La legge “bavaglio”
Secondo le nuove norme verrà creata la NMHH, un'Autorità Nazionale per i Media e la Comunicazione con membri nominati dal Governo (e fortemente sostenuti dal partito conservatore al potere, il Fidesz) che controlleranno tutti i media del Paese – compresi i blog – per verificare che non ci siano “violazioni dell'interesse pubblico o “articoli non equilibrati” o “lesivi della dignità umana”. La riforma vuole unire in uno stesso gruppo la televisione nazionale, Mtv, la radio, Mr, la televisione satellitare Duna Tv e l'agenzia stampa Mti. Tutti coloro che violeranno le norme (informazioni considerate sbagliate) dovranno pagare delle forti multe per “mancanza di obiettività politica”. Per la tv e la radio si parla di multe fino a 700mila euro, per la stampa fino a 91mila; i giornalisti dovranno svelare le loro fonti se l'autorità lo richiederà. I ricorsi giudiziari saranno possibili solo dopo che la notizia verrà corretta.
Legge fiscale
La Commissione europea sta studiando una legge fiscale che il Governo ungherese ha approvato lo scorso ottobre: si tratta di una imposta “eccezionale di crisi” da applicare alle grandi imprese di alcuni settori, la maggior parte filiali di grandi gruppi tedeschi, austriaci, francesi o olandesi. Questa imposta deve aiutare il Paese ad alleviare il deficit nazionale. I responsabili di alcuni delle imprese toccate (il colosso dell'energia tedesco Rwe, la telefonica Deutsche Telekom e le assicurazioni Allianz; la francese Axa, la banca olandese Ing, la petrolifera austriaca Omv tra le altre) hanno scritto una lettere al presidente della Commissione europea, il portoghese José Manuel Durão Barroso, per chiedere un intervento su un'ingerenza del genere nel mercato europeo.
Ma l'attacco più forte all'Ungheria è arrivato da un altro Paese Ue: il Ministro degli Esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn, ha dichiarato a Reuteurs che «(questa legge) è un pericolo diretto per la democrazia». Asselborn ha paragonato l'Ungheria alla Bielorussia: «Fino ad ora abbiamo sempre pensato che l'ultimo dittatore europeo fosse Alexandre Loukachenko, se questa legge entrerà in vigore le cose cambieranno. Ora bisogna chiedersi se questo Paese è degno di dirigere l'Ue», ha dichiarato il lussemburghese a proposito della Presidenza iniziata il primo gennaio 2011.
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Francesca Barca
Europa451