Mercoledì 24 novembre 2010 il Parlamento europeo ha fatto passare una risoluzione con la quale definisce l'Acta «un passo nella giusta direzione», chiedendo comunque alla Commissione di confermare che il testo non abbia ripercussioni sulle libertà fondamentali e sulla legislazione comunitaria. La risoluzione è stata adottata con una maggioranza piuttosto scarsa: 331 voti in favore, 294 contrari e 11 astensioni ed è stata presentata dal Partito Popolare europeo e dal Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei (Ecr). Il Parlamento ha rifiutato un'altra risoluzione – più critica – proposta dai Socialisti, dai Verdi, dalla Sinistra e dai Liberali.
Internet: ancora forte il divario tra Nord e Sud Europa
Francia: il decreto "anti-Free" è arrivato
Hadopi: arriva il software anti-download
Francia: parte l'Hadopi, ma un provider fa ostruzione
Parlamento europeo: approvato il Rapporto Gallo
Il Rapporto Gallo al Parlamento europeo: l'ombra dell'Acta sull'UE
L'Internet a banda larga: un diritto fondamentale (in Francia)
La neutralità della rete arriva in Europa
Acta: ecco il testo pubblicato
Europa451 al Forum China-Europa
Usa: una proposta di legge per spegnere Internet (in caso di emergenza)
Ricordiamo che l'Acta (Anti-Counterfeiting Trade Agreement) è un accordo multilaterale che mira a combattere la pirateria e la contraffazione. L'inizio delle sue trattative risale al 2007, coinvolgendo l'Australia, il Canada, la Corea del Sud, gli Emirati Arabi, gli Stati Uniti, il Giappone, la Giordania, il Marocco, il Messico, la Nuova Zelanda, Singapore, la Svizzera e l'Unione europea. Il tutto in totale confidenzialità. Gli accordi si sono conclusi a Tokyo il 2 ottobre scorso.
Francesca Barca
Europa451