Il 17 maggio è la Giornata Internazionale contro l'omofobia e la transfobia. Per l'occasione l'Ong Ilga Europe (International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association) ha pubblicato un rapporto che analizza la situazione dell'Europa rispetto alla sua popolazione gay, lesbica e transessuale. Tra i Paesi Ue, quelli che nel 2011 hanno maggiormente discriminato i loro cittadini gay troviamo Cipro, Italia, Lituania e Malta. A questi si aggiungono, per discriminazioni e a volte persecuzioni, Paesi non (ancora) Ue come Ucraina, Bielorussia, Turchia e Russia. La Spagna si classifica al secondo posto per le migliori leggi, subito dopo la Gran Bretagna.
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Il rapporto di Ilga Europe sottolinea che, in generale, in Europa non ci sono stati miglioramenti per il movimento LGTB nell'ultimo anno; ciononostante il 9 maggio scorso il Tribunale europeo di Giustizia del Lussemburgo ha emesso una sentenza che sostiene che i benefici pensionistici devono essere estesi non solo ai coniugi legalmente sposati, ma anche a coloro che hanno formato una unione civile con qualcuno dello stesso sesso. Questa sentenza riguarda sopratutto Paesi come Francia, Slovenia, Repubblica Ceca, dove non esiste il matrimonio omosessuale, ma dove si accettano le unioni civili tra persone dello steso sesso. I Paesi Ue che hanno legalizzato il matrimoni omosessuale sono Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Portogallo e Svezia.
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